Nel prossimo Consiglio Comunale del 7 Settembre verrà discusso un ordine del giorno presentato dal Consigliere Zagari relativo alla pubblicità della dichiarazione dei redditi di Sindaco, degli Assessori e dei Consiglieri Comunali.
Tanto per capirci, in Italia esiste la legge n. 441 del 1982 che riconosce a ciascun elettore il diritto di consultare le dichiarazioni che eletti e nominati devono depositare presso gli uffici regionali, provinciali e comunali; i soggetti obbligati sono: i parlamentari, i consiglieri regionali e provinciali, i consiglieri comunali di comuni capoluogo di provincia o con popolazione superiore ai 100.000 abitanti e su base volontaria, sono interessati anche i coniugi non separati e i figli conviventi dei consiglieri; l’obbligo è esteso anche ai dirigenti di aziende pubbliche, ai direttori di ASL, ai membri delle comunità montane.
I soggetti indicati sono tenuti a presentare entro 3 mesi dalla proclamazione:
1) la dichiarazione dei redditi reali sui beni immobili e mobili iscritti in pubblici registri; le azioni in società; le quote di partecipazione a società ed eventuali incarichi;
2) la copia dell’ultima dichiarazione dei redditi;
3) la dichiarazione delle spese sostenute e obbligazioni assunte per la campagna elettorale, con allegata dichiarazione degli eventuali contributi ricevuti;
Bene. Secondo la legge, a Lissone, nessuno sarebbe tenuto a questi obblighi in quanto Lissone non appartiene alla categoria dei soggetti “obbligati”. Se quindi si vuole cambiare lo Statuto Comunale, facciamo le cose per bene e quindi inseriamo oltre alla dichiarazione dei redditi (su beni immobili e mobili), le azioni in società e ruoli ricoperti anche la dichiarazione delle spese sostenute in campagna elettorale e per finire in bellezza anche la dichiarazione dei redditi e azioni in società dei coniugi non separati e dei figli conviventi.
Così almeno la trasparenza è quella vera. Vediamo chi ci sta e chi invece è trasparente “parziale”.