Ci rivolgiamo specialmente ai giovani che usano whatsapp, skype, viper, periscope, facebook, snapchat, twitter, instagram, messanger, telegram e tutti quei mezzi dell’era digitale che permettono di essere sempre “collegati”, per far capire come una pubblica amministrazione, in particolare quella di Lissone, appartenga ormai al passato e ogni cambiamento li spaventa.
Usato per celebrare matrimoni (sentenza della cassazione), usato dai professionisti per parlare con clienti e partner, usato da notai e avvocati per dare veloci consulenze, usato persino dalla Conferenza dei servizi organizzata dalla Presidenza del Consiglio, skype a Lissone per fare la conferenza dei Capigruppo e le Commissioni, no, non si può fare. Questo è quello che ha stabilito il Consiglio Comunale lo scorso 10 Marzo (tutti contrari e solo 3 voti favorevoli tra cui il nostro consigliere Roberto Perego).
C’è una fascia amministratori di tutti gli schieramenti che ritiene che con questi mezzi si può violare la riservatezza (si discute sulle date dei consigli comunali mica del terzo segreto di Fatima!), c’è chi solleva problemi risibili (cosa succede se si interrompe il collegamento?). Balle, l’unica ragione è che non hanno capito che il mondo è cambiato e che la pubblica amministrazione non è capace di adattarsi al cambiamento. Non hanno capito che i giovani non vanno più a votare perché sono distanti anni luce da questi amministratori.
Qualcuno ha sollevato il problema della partecipazione: “bisogna partecipare di persona perché il consigliere comunale ha il dovere di essere li di presenza” non capendo che la presenza fisica senza un fattivo contributo è un modo per prendersi il gettone di presenza (32€) solo per scaldare una sedia.
Noi rivendichiamo fortemente il nostro DIRITTO di partecipazione che deve essere favorito anche quando fisicamente non si può essere nella sede comunale per partecipare alle riunioni.