In effetti ci era sfuggito, ma il 14 febbraio un post pubblicato sul sito del PD di Lissone a firma Uberti, critica pesantemente l’avvicendamento Letta – Renzi. Sentite un pò: “Una battaglia intestina che si è consumata tra il melodramma e il ridicolo e che ha nuovamente indebolito la credibilità del PD. L’Italia è stremata da una profonda crisi del sistema economico, la credibilità politica è ai minimi storici da quando è nata la Repubblica, in parlamento siedono forze politiche apertamente antisistemiche, un terzo degli elettori da ancora credibilità ad un condannato per frode fiscale che possiede il 50% dei mezzi di comunicazione … e come risposta il Partito democratico ha avviato una battaglia privata per guidare un governo di larghe intese senza una legittimazione elettorale. La gestione del cambio Letta – Renzi è l’espressione di come il partito sia debole e di come sia stato tirato, piegato e strattonato per assecondare le volontà e i protagonismi degli attori politici. È sintomatico il fatto che ogni dichiarazione, ragionamento o confronto sia passato via Twitter, Facebook o per mezzo stampa e non sia stato invece gestito internamente al partito. Una scelta voluta … figlia della volontà di avere visibilità continua, di cercare solo l’approvazione, di fare campagna elettorale e non di sanare le questioni esistenti. Questi sono i metodi per proclami ad effetto che abbiamo sempre criticato a Berlusconi e a Grillo. Sinceramente c’è da essere delusi.”
Abbiamo capito che Renzi non piace solo all’opposizione.