Il Listone chiude, si fa per dire, la polemica che loro stessi avevano innescato in Consiglio Comunale con il Sindaco, con “la necessaria autocritica”.
Facciamo un po’ di cronistoria.
In Consiglio Comunale il Sindaco viene smentito dal suo assessore Beretta quando parlando della decisione di chiudere la Fondazione Colore il Sindaco aveva sostenuto di aver fatto di tutto per mantenere questa eccellenza mentre il suo assessore dichiarava che era ben lieto di chiudere un carrozzone come la Fondazione. Ci ricordiamo tutti come quella sera abbiamo visto il Sindaco andarsene a casa molto “deluso” sotto una pioggerellina fine.
Poi sono arrivate le elezioni e il PD ha imputato al Listone il “non successo” mentre il Listone dichiarava che i propri elettori erano stati invitati a votare PD ma avevano detto do no.
Poi la polemica Renzi si, Renzi no e tessera che doveva essere revocata ad un esponente del Listone.
Poi i segretario del PD dice di aver parlato a titolo personale. Ma che personale? Non ci crede neanche chi ha votato per Ruby nipote di Mubarak.
Poi resta sullo sfondo la questione della dichiarazione dei redditi di un assessore che è un ulteriore motivo di contrasto tra i due schieramenti, ma questo verrà probabilmente di nuovo a galla nel Consiglio Comunale di domani.
Insomma se le sono cantate e suonate in tutti i modi.
Ora ha parlato il Sindaco che, si, dice che ognuno ha le proprie peculiarità e le differenze vanno rispettate ma queste differenti visioni di cosa fare per Lissone si riflettono negli atti di tutti i giorni dove i contrasti emergono tutti, chi vuole salvare la Fondazione e chi vuole affondarla, chi vuole trasparenza e chi no, chi vuole i parcheggi a pagamento e chi no, chi vuole una strategia di lungo periodo e chi va avanti con le piccole cose ti tutti i giorni, queste caro Sindaco non sono polemiche “personalistiche” e non sono i partiti che si devono chiarire ma è lei che deve dire quello che vuole fare e verificare le liste della sua coalizione ancora la sostengono.