Nella discussione del Bilancio lo scorso lunedì in Consiglio Comunale abbiamo messo in evidenza l’iniquità di tre aliquote:
1) Aliquota IMU sui fabbricati categoria D (capannoni degli artigiani) che è allo 0,76% (ci sarebbe piaciuto un’aliquota dello 0,40% ma il dirigente NON ha approvato)
2) Aliquota IMU sui fabbricati classificati o classificabili nelle categorie catastali C/1 (Negozi e botteghe) e C/3 (laboratori per arti e mestieri) che è allo 0,86% (ci sarebbe piaciuto un’aliquota dello 0,40% ma il dirigente NON ha approvato)
3) Abbiamo chiesto di eliminare dal pagamento della TASI i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita fintanto che permanga tale destinazione e non siano locati (insomma quelli vuoti) che hanno l’aliquota più alta tra tutte le categorie (3,30 per mille). Anche questa NON approvata.
La nostra convinzione è che, anche se la nostra questione è mal posta (secondo regolamento NOI, NON LORO avremmo dovuto dire da dove andare a recuperare gli importi che si sarebbero ridotti a causa della nostra richiesta), quelle aliquote sono inique in assoluto per un settore che è già in sofferenza e dove, ci sembra, che invece di cercare in tutti i modi di favorirlo, questa maggioranza in un certo senso goda nel non dare una mano ad artigiani e commercianti.