Ringrazio l’ex Assessore Galbiati (Delega al Commercio) per il post che riporto qui di seguito messo su FB, che rispondendo alle domande (o meglio le auto-domande) del Listone, da un quadro “raggelante” della strategia del commercio di questa maggioranza
Prendo come spunto un pezzo riportato sul sito del Listone, purtroppo non e firmato e quindi non posso rivolgermi direttamente a colui che lo ha scritto ma, presumendo che sia “portavoce di quella lista che siede in maggioranza e che è chiamata a Governare la nostra città, mi rivolgo a tutto il Listone.
Le “domande scomode” non sono di oggi, tutte le forze politiche se le erano già poste almeno dal 2009, nel 2011 ciascuna aveva dato le proprie risposte contenute nei programmi presentati alle elezioni. Le risposte quindi sono nel programma presentato dalla coalizione di cui il Listone fa ( o faceva ? ) parte , ratificato poi dal Consiglio Comunale nella delibera relativa degli indirizzi generali di governo .
Il tema mi appassiona e potrei dibattere a lungo e “cavillare” su molti aspetti, ma mi limito a commentarne brevemente alcune.
1- Lissone è ancora “la” città del mobile? E soprattutto: ci interessa ancora esserlo, a noi e ai nostri figli?
Un lissonese che si fa una domanda del genere sinceramente mi gela il sangue, non per aspetti emotivi o nostalgici, ma perchè semplicemente non conosce le potenzialità ( rimaste ? ) di ciò che esiste e non è a conoscenza del fatto che molte città si stanno inventando una “centralità” (sui più disparati argomenti o prodotti ) mentre Lissone che ne ha già una importante, storica, riconosciuta ed ancora attuale , anziché cercare di valorizzarla la mette in seria discussione.
2-E’ davvero possibile rilanciare il Centofirme come polo del mobile? Chi ci mette i capitali? Chi tra i commercianti lissonesi ha davvero voglia di fare ancora rete per un bene comune?
Il gelo aumenta perché in un tempo in cui servono “alleanze” propositive e proattive, chi scrive si preoccupa solo ( e da tempo ) di creare conflitti e divisioni. Come si fanno ad avere le condizioni indispensabili di collaborazione quando una parte della maggioranza ( da sempre ) gioca a dividere anziché unire ?
3-In una città sempre più terziarizzata e urbanizzata, quale può essere lo spazio – anche fisico – riservato al mobile (o a quale tipo di mobile)?
Se la tendenza è la terziarizzazione ( insieme alla qualità, alla specializzazione , alla ricerca ecc.) perché abbiamo azzerato Fondazione Colore? perché abbiamo prima attaccato ferocemente e poi lasciato fallire miseramente Progetto Lissone ? Perchè abbiamo liquidato Asml ? perchè non siamo ancora riusciti a “costruire una soluzione condivisa per 100 Firme ? Erano tutte realtà di terziario e terziario avanzato ….
Leggendo queste domande sul sito del Listone ( che come parte governante dovrebbe invece costruire insieme alla città proposte e risposte ) non mi si gela il sangue , temo che stiamo scivolando nel “permafrost”