Premetto che non stiamo accusando nessuno, ma, in un progetto di trasparenza delle amministrazioni verso i cittadini, non può non entrare un linguaggio alla portata di tutti.
Per caso abbiamo letto delle determine dirigenziali del Comune: sfido i cittadini a dire se ci capiscono qualcosa. Viene usato un linguaggio probabilmente in uso ai tempi del lombardo – veneto e di una prolissità ungarettiana .
Capisco che la forma deve essere quella ma, in una vera operazione di trasparenza, e qui mi rivolgo al neo assessore Roberto Beretta, bisognerebbe dotare ogni atto amministrativo di sottotitoli o, più seriamente di un riassunto di 4 o 5 righe che ne spieghino il significato in modo da essere capiti dai comuni mortali.
Se poi, il neo assessore, ritiene che i cittadini lissonesi a differenza di noi siano più eruditi allora faremo delle copie e le faremo leggere direttamente ai cittadini per avere un loro commento diretto.